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IL LAGO PIGNATTIN, DOVE IL PIEMONTE INCONTRA QUASI IL MARE

Ci sono diversi fiumi che in Piemonte hanno il nome ‘Stura’: uno di questi è il torrente affluente dell’Orba che nasce in Liguria ai Prati di Praglia per poi attraversare quella lingua di terra piemontese che per bizzarrie storiche si protende nella provincia di Genova, sin quasi a toccare il mare (dalla linea di cresta al Mar Ligure ci sono meno di 6 km). Il territorio compreso nel Parco naturale regionale Capanne di Marcarolo è di grande interesse naturalistico (qui nidifica il raro biancone, un rapace migratore che si nutre di serpenti) ma di scarsa utilità economica, trattandosi di un’area di confine pressoché dimenticata e di accesso non propriamente agevole. Nei mesi estivi, il torrente che ha caratteristiche prettamente alpine è molto frequentato, soprattutto nel primo tratto a monte di Masone per le spiaggette e le pozze d’acqua cristallina dove è piacevole bagnarsi. I più ardimentosi si spingono su sentieri poco battuti percorrendo più avventurosi sentieri di torrentismo che conducono sino ai Laghi del Manzo (Lagu du Manzu) dove c’è anche una cascata, o al Pignattin che deve il suo nome alla presenza di due escavazioni naturali (pignatte) con piccole spiagge e una vera piscina naturale dove c’è una profondità anche di qualche metro. Tra i laghi piemontesi, il Pignattin è sicuramente uno di quelli meno conosciuti.

Accesso. Dal casello autostradale A26 di Masone si attraversa il paese e, superato il ponte sul Rio Vezzulla, si svolta a sinistra (indicazioni San Pietro). Si prosegue sulla provinciale oltrepassando San Pietro di Masone sino allo spiazzo dove c’è il capolinea dell’autobus (4 km dal centro) oltre il quale l’accesso è regolamentato. Nei giorni feriali si può continuare per un altro chilometro fino a un nuovo, e definitivo, divieto di transito (limitate possibilità di parcheggio).

Itinerario. Lasciata la macchina (462 m), si prosegue attraversando il ponte sullo Stura portandosi così in sinistra orografica del fiume e, proseguendo per qualche centinaio di metri, sino al termine dell’asfalto nei pressi della casa, l’ultima ancora in Liguria, abitata permanentemente nella valle. Si continua sullo stradello nel bosco superando una sorgente e raggiungendo il bel pianoro prativo ancora coltivato di Ca Stura (502 m, 0.15 ore).

Superato il casale si rientra nel bosco. Qui si incontrano i primi segnavia gialli che ci accompagneranno per il primo tratto di percorso. Alla biforcazione si trascura il sentiero di sinistra per raggiungere più avanti il greto sassoso del torrente dove provvidenziali tacche gialle indicano dove guadare. Con l’acqua alta, l’attraversamento può essere problematico.

Ripreso il sentiero si pianeggia per un breve tratto sino a un secondo guado (0.15 ore). Qui si lascia la traccia gialla che porta sull’altra sponda e che risale l’opposto versante in direzione dei tralicci Enel, per continuare invece sul sentiero che costeggia il fiume mantenendosi alla sua destra orografica. Si tratta di una vecchia mulattiera, come si può dedurre dai muri di contenimento che la delimitano in più punti verso valle. Si supera una zona umida di sorgive dove l’erba è piuttosto alta, poi un ghiaione, e si rientra nel bosco di roverella. A un poco evidente bivio (il sentiero di sinistra è in semi-abbandono) si lascia il vecchio tracciato che si infrasca per seguire la traccia di destra che pianeggia per un tratto e poi sale più decisamente. Si supera un ruscello sassoso e un tratto franoso, quindi si giunge a un passaggio dove la vegetazione è più rada, da dove si ha un bel colpo d’occhio sulla sottostante valle.

Si scende poi per pochi metri sino a un piccolo ripiano dove il sentiero sembra sparire. Un ometto e una tacca indicano che la traccia piega e prosegue sulla massima pendenza del ripidissimo pendio che cala verso il torrente: il lago adesso ci appare in fondo alla discesa. Cinquanta metri di dislivello ci separano dal bellissimo specchio d’acqua cristallina dalle ridotte dimensioni ma dal grande fascino naturalistico (0.45 ore, 562 m), frequentato d’estate da ardimentosi bagnanti. Si ritorna lungo il medesimo itinerario. Nella bella stagione è possibile con un più impegnativo percorso di torrentismo esplorare le pozze e le cascatelle situate a monte e a valle del lago, e anche raggiungere i guadi via acqua.

Testo Aldo Molino e Filippo Ceragioli  in collaborazione con @piemonteparchi

Foto Aldo Molino

Per infohttp://www.piemonteparchi.it/cms/index.php/territorio/sentieri-provati/i...

 

Lunghezza 
6,00 km
Tempo di percorrenza 
0 sec
Quota massima 
562 m
Dislivello salita 
120 m
Dislivello discesa 
120 m
Fruizione 
Escursionismo
Provincia 
Alessandria

Punto di partenza

15060 Bosio AL
Italy

Punto di arrivo

Italy

Informazioni utili

Classificazione 
Regionale
Accesso con mezzi pubblici 
No