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UNA GIORNATA A NOVARA

"Una cittadina un po' stramba, immersa nella pianura padana, con quei No nel nome che fa sì che prima di tutti lei si nega e allora sei tu che devi scoprirne piano piano la bellezza e la raffinata eleganza”

 

Si crede che Novara abbia pochi monumenti da vedere e si possa esaurire la visita in poche ore, mentre invece essendo una città ricca di chiese, palazzi, piazze e vicoli servirebbe un’intera giornata per poterne scoprire tutti i suoi tesori.

Una delle prime cose che si notano arrivando nel centro storico di Novara è quella di vedere spuntare e sparire tra i palazzi della città la cupola di San Gaudenzio, la cui altezza è di 126 metri.

Una volta giunti davanti si può entrare nella omonima chiesa, che i novaresi considerano la più cara della città perché conserva i resti di San Gaudenzio, il primo vescovo di Novara, che visse a cavallo tra IV e V secoloa.

Alcune leggende raccontano che fu educato al cristianesimo da una nobildonna eporediese, Santa Giuliana, ma fu Sant’Eusebio a convertirlo. Divenuto sacerdote, fu inviato a Novara per diffondere la dottrina e qui sarebbe morto il 22 gennaio 418.

Lo scurolo, dove si trovano le reliquie del santo, è un tempietto a pianta ottagonale costruito tra 1674 e 1711 su progetto di Francesco Castelli. Si trova nel transetto destro della basilica e per arrivarci bisogna percorrere una scalinata, perché è rialzato rispetto alla pavimentazione della chiesa. L’ambiente è piccolo e raccolto, invita alla preghiera e alla riflessione.

Finita la visita all’abbazia, non troppo distante si trova Casa Bossi, considerato tra i più bei palazzi italiani di aspetto neoclassico. Fu edificato nel ‘700, ma il proprietario Luigi Desanti fece operare una ristrutturazione nel XIX secolo con l’aiuto dell'architetto Alessandro Antonelli, che nel 1857 né cambio l’aspetto. Lo scrittore Sebastiano Vassalli, uno degli ultimi abitanti della casa, ha reso casa Bossi protagonista del suo romanzo "Cuore di pietra".

Lasciata la casa, si può proseguire verso il castello di Novara, passando per i Bastioni della Barriera Albertina, due strutture neoclassiche simmetriche che si fronteggiano. Inaugurate nel 1837, ospitavano le sedi della guardia e del dazio, mentre attualmente accolgono mostre temporanee.

Non resta tanto del castello Visconteo Sforzesco, se non delle vaghe forme all’interno di un fossato. Però dietro il castello si trova un piacevole giardino dell’Allea, trasformato a uso parco nella metà del XVIII secolo, considerato oggi come il polmone verde del centro storico. In origine questi spazi servivano per difendere il forte da eventuali attacchi.

Camminando all’interno del parco tra alberi secolari si raggiunge il Monumento ai Caduti della Prima Guerra Mondiale, chiamato anche Vittoria Alata.

Dopo una passeggiata rigenerante, possiamo rientrare nel cuore del centro storico imboccando via Rosselli, la via più bella di tutto il centro su cui si affacciano molti palazzi storici, la quale passa anche in piazza delle Erbe, chiamata anche Piazza delle Beccherie Maggiori, perché qui venivano allestiti i banchi dei macellai, dei calzolai e di altri commercianti.

Adesso possiamo portarci in Piazza della Repubblica su cui si affacciano i monumenti più importanti: da una parte un lungo porticato costeggia il bellissimo Duomo, che si allunga fino a battistero, quest’ultimo costruito in epoca paleocristiana nel V sec d.c, dove oggi si possono ancora ammirare alcuni interessanti affreschi: le scene dell’Apocalisse e il Giudizio Universale.

Il Duomo è stato edificato nell’area della prima basilica dedicata a Santa Maria venne costruita tra il 350 e il 400, dove era presente un tempio pagano dedicato al culto di dio Giove. La sua struttura è stata modificata più volte nei secoli fino ad assumere la struttura attuale barocca.

Dall’altra parte della piazza invece si trova l’accesso per il Broletto, costituito da quattro edifici: il palazzo dell’Arengo, il palazzo del Potestà, il Palazzo dei Paratici e il Palazzo della Refendaria. Poco lontano dal Duomo si trova anche la colonna che suda e il monumento a Celestina.  

Questo fu uno dei luoghi più importanti per Novara, era qui infatti che avveniva il fulcro della vita cittadina.

Anche Palazzo Natta merita una visita. Venne costruito per la famiglia conti Caccia per poi passare di proprietà ai Natta. Oggi la struttura, che ospita la Provincia, risale a epoche differenti: la parte di antica è la torre dell’orologio costruita nel XIII secolo. Nei secoli successivi vennero eseguite delle modifiche, creando degli spazi nella pianta simili alle antiche ville romane.

Per chi ama il romanico non dovrebbe perdere Casa della Porta, un edificio medioevale dallo stile gotico la cui facciata in mattoni è adornata da fregi in cotto.

Qui vicino troviamo l'incrocio con corso Mazzini e Corso Cavour, che da vita all’Angolo delle Ore. Qui in epoca romana si incontravano il cardo e il decumano, oggi si trovano (nascosti tra i palazzi) quattro orologi.

Imboccando Corso Cavour si arriva, passando per l’omonima piazza, alla stazione dei treni, che entrò in funzione nel 1854 quando venne aperta la linea fra Mortara e Novara, dove si trova una graziosa piazzetta dove c'è una fontana e la statua di Garibaldi. che ricorda "la spedizione dei mille", ma se prima di prendere il treno vi avanzano qualche minuto potrete passare per il Biscottificio Camporelli in Vicolo Monte Ariolo, 3 dove si trovano i classici bis-cotti di Novara.

Indirizzo 

 

Foto @alessandra.corra

Archivio regione.piemonte