In Piazza Carlina, a Torino, venne decapitata la "bela caplera", “bella cappellaia” (il nome prende spunto dal suo matrimonio con il cappellaio Iyaldi), una bella ragazza di 23 anni accusata di omicidio per avvelenamento.
Su questo caso esistono due versioni. La prima racconta che la ragazza, dopo esser diventata una prostituta, avvelenò una sua collega con dell’arsenico. Un’altra narrazione vede la donna uccidere il marito, dopo esser stata ripudiata a causa dei continui tradimenti.
Certo è che il 28 febbraio del 1807, in piazza Carlo Emanuele II, conosciuta da tutti i torinesi come Piazza Carlina, Maria Bel venne giustiziata e l'esecuzione venne eseguita tramite ghigliottina.
La leggenda dice che quando il boia prese il mano la testa mozzata, le guance avvamparono e lacrime scesero copiose dagli occhi della defunta. Ancora oggi, qualcuno afferma che il fantasma della "bela caplera" si aggiri negli edifici della zona, durante le notti di luna piena.
