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TEATRO REGIO DI TORINO

Tra i più importanti esempi di architettura contemporanea per lo spettacolo, il Teatro Regio di Torino ha origini antiche: fu costruito per volere del re Carlo Emanuele III di Savoia, che nel 1738 ne affidò il progetto all’architetto di corte Benedetto Alfieri. Occupava l’area già destinata a sala teatrale nel progetto di Amedeo di Castellamonte per la cosiddetta "zona di comando" (1673) e lo stesso spazio oggetto di un precedente progetto dell’architetto Filippo Juvarra. Fu inaugurato nel 1740: la sala a ferro di cavallo, la cui volta fu dipinta da Bernardino Galliari, ospitava nella platea e nei cinque ordini di palchi oltre 2500 spettatori. Nel corso di due secoli divenne uno dei teatri più importanti d’Europa e, a cavallo del Novecento, una delle roccaforti wagneriane in Italia. Nel 1936 il teatro settecentesco è stato completamente distrutto da un incendio, salvo per il muro di facciata, che ha disegno uniforme a quelle degli altri edifici sulla piazza Castello. Il concorso per la sua ricostruzione, subito bandito, vede vincitori Aldo Morbelli e Robaldo Morozzo della Rocca, con un progetto che occupava il sito del teatro preesistente, ribaltato nell'orientamento, salvaguardando il cortile porticato dell'edificio seicentesco dell'adiacente Accademia.

La parziale distruzione di questo, durante la guerra, diventa l'occasione per la discutibile decisione di distruggere tutto quanto restava di quel complesso sei-settecentesco: l'intento era di realizzare il nuovo teatro al centro di un enorme spazio, chiuso verso piazza Castello con la reintegrazione della facciata superstite. Una opportuna riduzione del piano consentì almeno di salvare la Cavallerizza di Benedetto Alfieri: la redazione di un nuovo e definitivo progetto, nel 1968, viene affidata a Carlo Mollino, all'epoca uno dei più riconosciuti architetti della città, e all´ingegnere Marcello Zavelani Rossi. Mollino rinnova integralmente l'intervento, anche per soddisfare alla richiesta di ridurre il numero dei posti della nuova sala, mantenendo però alcune parti già eseguite della primitiva impostazione progettuale. L'edificio si impone visivamente con il volume della copertura della sala - a guscio paraboloide iperbolico - e l’andamento curvilineo delle facciate laterali (su via Verdi e verso l'Archivio di Stato), occupando integralmente l'area della citata Accademia, con una costruzione in mattoni a vista che riprende il motivo decorativo a stella del seicentesco Palazzo Carignano di Guarino Guarini.

All'interno, cromaticamente dominato dal colore rosso, oltre che nell’avvolgente spazio della sala, con un unico ordine di palchi che salgono lungo la platea, le qualità espressive di Mollino si rivelano nel sistema del portico di accesso, delle scale e dell'elegante foyer. L’architetto disegna fin nei minimi particolari anche l'arredo, dalle poltrone alle fonti luminose. Il nuovo Teatro Regio viene inaugurato nel 1973, con I vespri siciliani di Giuseppe Verdi, nella prima e unica regia di Maria Callas e Giuseppe Di Stefano. L’accesso dai portici sulla piazza è dal 1994 impreziosito dalla cancellata bronzea Odissea Musicale, opera dello scultore Umberto Mastroianni.

Oggi il "Regio" è il tempio torinese della musica lirica e ospita importanti orchestre e compagnie di danza nazionali e internazionali.

Indirizzo 
Piazza Castello 215
10124 Torino TO
Italy
Telefono 
+39 011 88151

Orario

Le visite guidate al teatro si svolgono dal martedì al venerdì e sono della durata di 1h30’; il sabato sono previste quattro visite, della durata di 45’.

Informazioni visite

Accessibilità

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